Cos’è la “call to action”

Letteralmente “call to action” significa “chiamata all’azione”: in ambito web è quella parte della pagina che richiede al visitatore del nostro sito di compiere un’azione.

Lo scopo della maggior parte dei siti web commerciali è quello di raccogliere i dati dell’utente che li sta visitando e cercare di convertirli prima in contatti e successivamente in possibili clienti.

E’ quindi sempre più diffusa la pratica di inserire un modulo con un bottone da cliccare che richiede all’utente di lasciare il proprio indirizzo email da inserire in una lista news, spesso in cambio del download di qualche risorsa gratuita (anteprima di e-book, versioni demo di software, codici sconto).

Nella creazione di un sito web, e con l’impazienza di voler riempire il più velocemente possibile il nostro prezioso indirizziario, saremmo quindi portati a posizionare il nostro modulo già nella homepage; questo però non porta molti benefici in quanto l’utente non ha ancora avuto modo di capire se il nostro prodotto può interessargli o meno.

La call to action, se ben concepita, è molto riconoscibile e dovrebbe essere posizionata in una zona strategica della pagina, ad esempio dopo aver brevemente anticipato qualcosa sul prodotto che proponiamo in modo che l’utente, se interessato, clicchi quasi automaticamente sul bottone e ci doni i suoi dati. E’ altresi vero che non può nemmeno essere posizionata alla fine del testo descrittivo o in fondo alla pagina: ricordiamo infatti che il tempo di permanenza media di un visitatore su una singola pagina è di appena pochi secondi.

Dal punto di vista grafico appare come un banner dai colori accesi e i testi in maiuscolo, risalta molto rispetto al restante contenuto della pagina, può anche avere al suo interno un campo per l’inserimento dell’indirizzo email oltre ad un pulsante.

Spesso è presente qualche animazione al passaggio del puntatore del mouse (mouse over effect) in modo da attirare ancor più l’attenzione.

Esempio di call to action

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