Twitter in declino

Quanto è reale il declino di Twitter?

Secondo molte fonti e statistiche sia a livello mondiale che a livello nazionale, sembra accertato, sulla base delle indicazioni comprese tra il quarto trimestre 2014 e l’inizio del 2015, un declino di Twitter nel mondo dei social network. Il dato ormai di riferisce a circa un semestre complessivo ed inizia quindi ad avere una sua prima solidità statistica.

Ma quanto è reale questo presunto declino? Partiamo con esaminare alcuni dati su scala mondiale:

In realtà, a livello mondiale, nel quarto trimestre del 2014 a ‘cinguettare’ sono state 288 milioni di persone, un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Ma solo dell’1,4% rispetto al precedente trimestre, quando la crescita fu del 4,7%. E infatti le attese di Wall Street erano per il periodo ottobre-dicembre di almeno 4 milioni di utenti in più (vale a dire 292 milioni di utenti). Dunque, una brusca frenata.

A livello nazionale (Italia) a gennaio 2014 Twitter aveva un patrimonio di 9.135.000 “utenti attivi” (nel senso di persone che hanno fatto almeno un accesso). Nel corso dell’anno il network dei 140 caratteri è cresciuto fino a raggiungere il suo massimo a settembre quando ha sfiorato i 10.000.000. A questo punto è iniziata la discesa graduale di Twitter che, da inizio 2015, si è attestato stabilmente sotto i 9.000.000, fino ad arrivare a maggio con 8.315.000 di audience.

Come è naturale, però, non si può pensare che i responsabili della società di San Francisco siano rimasti a guardare senza cercare cioè di invertire questa tendenza. Ed è probabilmente in quest’ottica che sono nate interessanti recenti novità sia a livello strategico (partnership) che a livello di funzionalità.

Twitter in declinoA livello di accordi, in primis Twitter a ricominciato a parlare con Google. Ricordiamo come già in passato (prima dell’avento di Google+) le due società avessero stretto un accordo di collaborazione in ottica anti Facebook. Ora, con un’alleanza simile a quella già in atto con Yahoo! e Bing, i tweet potranno essere visualizzati nella serp del motore di ricerca non appena pubblicati. Dunque, una sorta di ‘diretta’ che dovrebbe portare al risultato di aumentare il traffico sul sito di microblogging.

A livello di funzionalità, nella giornata di ieri (13 agosto 2015) il product manager di Twitter, Sachin Agarwal, ha pubblicato un post sul blog ufficiale del social network dell’uccellino blu nel quale annuncia un’importante novità, l’eliminazione del limite dei 140 caratteri nei messaggi privati, altrimenti detti DM (direct message). Attenzione: parliamo di messaggistica privata non di quella pubblica che rimane ancora ai 140 caratteri, come è stato specificamente precisato.

Pare un passo avanti utile, poichè dover scrivere in privato molti messaggi a causa dell’impossibilità di superare i 140 caratteri era a mio avviso un limite davvero fastidioso.

Questa funzionalità ne segue altre che vanno nella stessa direzione: infatti ora è possibile inviare DM anche a profili che non rientrano nei nostri follower ed è possibile creare chat di gruppo, fino ad un massimo di dieci partecipanti.

Ecco quindi che, come spesso accade, credo sia bene non dare troppo presto per morto il malato. Non vi sembra?

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